venerdì 3 maggio 2013

4 maggio 1986.

Si, lo so. A qualcuno non piacerà che venga ricordata questa data.
Ma tutto ciò è accaduto realmente 27 anni fà e che piaccia o meno è una data che fa parte del Centenario del Parma Calcio.
E se a qualcuno dovesse dispiacere non continui la lettura, tanto non cambierà idea ne oggi ne domani e continuerà a definire chi ha vissuto quegli anni come un ultrà, illudendosi forse di fare un dispetto e di addossare chissà quali colpe, giustificando magari quelle che ha compiuto lui nel passato e probabilmente ancora nel presente.
Perchè per il benpensante oggi tu sei e sarai sempre l'avvocato-ultrà, l'idraulico-ultrà, il giornalista-ultrà, il fornaio-ultrà e così via, anche se nel frattempo ti sei fatto una famiglia, partecipi alla vità sociale con merito, fai beneficenza e magari vai anche alla Santa Messa tutte le domeniche.
 
Il 4 maggio 1986 si giocava al Tardini Parma-Reggiana, 13ma giornata di ritorno del Girone A del Campionato di Serie C1 stagione 1985/86.
C'è tanta gente allo stadio, è il derby, cè anche tanta polizia.
Non occorre oggi raccontare la storia o di addossare responsabilità, ormai fà parte di un mondo che non c'è più.
Per i più volenterosi ci sono i giornali del tempo da consultare.


Quello che invece mi preme raccontare è che quella data ha segnato uno spartiacque tra chi ha vissuto i primi 9 anni di tifo dei Boys e di vita del Gruppo e quelli che poi hanno preso in mano l'organizzazione della Curva Nord, beneficiando (beati loro) di un Parma sempre più competitivo destinato ai trionfi europei.
Il 4 maggio 1986 è la fine del ciclo del primo Direttivo dei Boys, ma non a causa di quello che successe quel giorno, o meglio non fu quella la causa primaria.
Come in tutte le cose della vita ci sono sempre delle componenti personali che variano da soggetto a soggetto, e forse era anche il tempo di passare la mano ai più giovani.

L'occasione di questa misera riflessione è data dal ritrovamento di un'altra di quelle cose sfuggite dalla furia della mamma dell'ultrà e che a distanza di oltre un ventennio è ricomparsa.
Si tratta di una lettera spedita da un amico ad uno dei Boys che quel giorno non poteva essere presente in quanto lontano dalla sua città e dalla sua squadra per il servizio militare.
In assenza di telefonini, internet, YouTube, Facebook al tempo era questo il modo per comunicare.
Oltre alla descrizione dei fatti è riportata una cartina con i movimenti delle "truppe".
A me è piaciuta.

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